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Channel: Arabafelice in cucina!
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Torta glassata al cocco e lime

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La Nigeria, lontanissima.
Fisicamente e dai pensieri.
I don't even know where it is.
Me lo dice con occhi vacui una collega, e parte segreto il ringraziamento perchè, almeno, non insegna Geografia.
Boko Haram, un nome come un altro.
Potrebbe essere indifferentemente un gruppo rock o un villaggio sperduto chissà dove.
Mica si mastica tutti la lingua Hausa.
Già, perchè altrimenti si capirebbe che non è, che so, il nuovo tormentone del momento.
Ma un tormento vero e proprio.
Un'organizzazione terroristica che di questo nome si fregia.
Si può tradurre, più o meno, con "l'educazione occidentale è peccato".
Quando si dice un nome, un programma.
Semina morte e terrore come se nulla fosse, in nome di una non ben meglio definita difesa dei principi dell'Islam.
Che, sia chiaro, nulla ha a che fare in realtà con orrori simili.
Oltre duecento ragazze da punire.
Rapite e vendute come schiave.
Chissà che avranno fatto di tanto grave.
Ecco, hanno osato andare a scuola.
Studiare.
Tra le materie anche l'inglese, la lingua degli infedeli.
Non bisogna farsi una cultura.
Bisogna sposarsi.
Possibilmente con qualcuno che decida per loro.
Il leader dell'organizzazione dice che glielo ha ordinato Allah.
Ora, non so se il problema sia che Allah parla una lingua che questo tizio capisce poco.
Magari se a scuola ci fosse andato anche lui ci saremmo risparmiati questo scempio.
Molti si stanno mobilitando per liberare queste poverette.
Ma chissà se è tardi.
Scaccio dalla mente il pensiero di cosa stiano passando, perchè certi orrori sono troppo grandi anche solo per poter essere immaginati.
Noi possiamo almeno parlarne.
Non sono nostre amiche, sorelle, parenti, conoscenti nè connazionali.
Ma la sofferenza parla tutte le lingue.
E sono certa che arrivi a tutte le orecchie.
#BringBackOurGirls


Salto di palo in frasca come mai, oggi, per presentarvi la torta che mi sono fatta per il mio compleanno, il mese scorso: cocco e lime, una glassa zuccherosa, una torta morbidissima e non banale.
Provatela, e vi catapulterà in vacanza al primo morso :)



FRESH LIME & COCONUT CAKE
da Delia's Cakesdi Delia Smith
per due teglie da 18 cm


2 lime
50g di farina di cocco
115g di farina autolievitante
un cucchiaino di lievito per dolci (due se non usate la farina autolievitante)
115 g di zucchero di canna
115 g di burro morbido ma non sciolto
2 uova grandi
un cucchiaio e mezzo di latte di cocco in polvere

per la farcia e copertura

buccia e succo di un lime, più un altro se serve
150-175g di zucchero a velo
3 cucchiai di latte di cocco in polvere


Preparare le torte: grattugiare la buccia dei due limee avvolgerla in un pezzetto di pellicola per alimenti in modo che non secchi.
Versare la farina di cocco in un recipiente, irrorarla con il succo dei lime e lasciar riposare un'ora.
Quindi setacciare farina e lievito, unire lo zucchero, il latte di cocco in polvere, le uova ed il burro.
Battere per circa un minuto con le fruste elettriche.
A questo punto unire la farina di cocco e la buccia grattugiata dei lime.
Versare l'impasto dividendolo tra le due teglie a cerniera imburrate e coperte con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per circa 25 minuti.
Far raffreddare qualche minuto nelle teglie quindi sformare e far raffreddare completamente.

Preparare farcia e copertura: grattugiare la buccia da un lime, quindi spremerne il succo.
Mettere succo e buccia grattugiata in una ciotola quindi aggiungere a poco a poco lo zucchero a velo e il latte di cocco in polvere. A seconda dei lime potrà servire un pochino di succo in più per ottenere una consistenza morbida e spalmabile.
Sbucciare il secondo lime tagliando la buccia a striscioline, quindi tagliarlo a spicchi usando un coltello affilato, cercando di conservare l'eventuale succo che uscirà.
Versare gli spicchi e l'eventuale succo nel composto di zucchero a velo già preparato.
Versare metà della farcia su una torta, coprire con l'altra e versare l'altra metà sulla superficie.
Infine decorare con la buccia di lime.
Servire appena la glassa si rapprende un po'.


NOTE

- la torta può essere preparata il giorno prima ma meglio conservarla a temperatura ambiente, non in frigo.

- dura tranquillamente anche tre giorni senza perdere morbidezza, data che la glassa la impermeabilizza.

- il latte di cocco in polvere è essenziale per aromatizzare la torta: qui in Arabia si trova al supermercato, in Italia immagino sia disponibile nei negozi biologici e l'ho avvistato anche da comprare on line.


Pancakes ai mirtilli, in quindici minuti!

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Va bene tutto.
Va bene che salire sulla scaletta dell'aereo, ad ogni viaggio, sia per la sottoscritta una sofferenza.
Ogni volta ho un flash dei condannati al patibolo e vedo me stessa vestita come Maria Antonietta.
Va bene che il cuore arrivi a livelli tali che nemmeno con i miei sprint migliori ho saputo eguagliare.
Va bene che le mani tremino.
La voce pure.
Le gambe non ne parliamo.
Perdo la naturale logorrea, e lo so che qualcuno già grida al miracolo :)
Ogni sillaba si tramuta in un singhiozzo, represso.
I braccioli del sedile, se potessero parlare.
Mi farebbero causa da quanto li stringo.
Va bene sforzarsi di non guardare l'orologio, e scoprire che sono passati novanta secondi dall'ultima volta che lo si è fatto.
Uh, pareva un'eternità.
Ogni turbolenza e penso alla mia lapide.
Ed ogni volta mi ricordo che non ho dotato i parenti di foto approvata.
Va bene tutto.
Ma questo no.
Che poteva capitarmi, oltre ad essere costretta dalla vita e dal deserto a prendere un aereo per ogni spostamento?
No, non una sorella ingegnere aerospaziale.
A quello si può sopravvivere.
E' l'augusto consorte fanatico dell'aviazione che mi ucciderà.
Inseguendo il sogno non tanto segreto di ottenere un brevetto di pilota inonda la sottoscritta di dettagli tecnici, aperture alari, flap, inversori di spinta e chi più ne ha più ne metta.
Apprezzo la buona volontà.
Per ogni rumore che mi fa trasalire, la spiegazione scientifica.
Sarà.
E' che io nel panico nemmeno ci sento più.
Per cui il teatrino, ormai, è sempre quello.
La sottoscritta avanti cammina verso il sedile, rigorosamente corridoio perchè devo poter scappare.
Che nessuno chieda dove :)
Faccia che non so descrivere, dato che non mi vedo.
Ma che fa chiedere alla hostess, gentile, are you ok?
Mai darmi il la.
Avviso subito che ho paurissima, e lei annuisce che verrà a controllare durante il volo che stia bene.
Lui, dietro.
Sorrisone stampato e subito stessa hostess sequestrata per convincerla a farlo parlare con i piloti, visitare il cockpit, discutere di dettagli tecnici.
Ci guarda sospettosa.
Are you guys together?
Chiede se siamo insieme.
La guardo rassegnata.
Lei ride a crepapelle.
Va bene che Dio li fa e poi li accoppia.
Ma con noi ci si è anche parecchio divertito ;)

Mi riprendo dalla paura passata sugli ultimi voli con una colazione che fa passare qualunque pensiero: l'impasto si prepara in, cronometrato, cinque minuti.
Altri dieci per cuocere una marea di pancakes, e tutta la mattina, lenta, per goderne.
Stupendi con lo sciroppo d'acero ma provateli anche con questo di mirtilli: da leccare il piatto!





BLUEBERRY BREAKFAST PANCAKES
per circa 22-25 pezzi
da How to Bake di Paul Hollywood

200 g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito per dolci
un pizzico di sale
un uovo medio
300 ml di latte intero
un cucchiaio di burro fuso
75 g di mirtilli
poco burro e olio, per la cottura

per servire

sciroppo d'acero
mirtilli freschi


Setacciare farina, lievito e sale.
A pare battere con una forchetta uovo e latte.
Unire il composto liquido a quello di farina con una frusta a mano o una forchetta finchè si ottiene un pastella fluida.
Aggiungere il burro fuso e i mirtilli interi ed amalgamare delicatamente.
Scaldare una padella antiaderente con un pezzetto di burro e poche gocce di olio su fuoco medio.
Quando è calda versare l'impasto a cucchiaiate (una cucchiaiata = un pancake).
Cuocerli un paio di minuti per parte finchè dorati, quindi girarli e cuocere anche dall'altro lato.
Ungere la padella di nuovo cuocendo gli altri pancakes.
Servirli con sciroppo d'acero e mirtilli freschi, oppure con sciroppo ai mirtilli.


NOTE

- i pancakes possono essere preparati la sera prima, conservati in frigo coperti con alluminio e scaldati pochi secondi al microonde il giorno dopo: rimangono come appena fatti.

- se non avete la farina autolievitante aggiungete un altro cucchiaino di lievito per dolci alla farina tradizionale.

- l'autore del libro da cui ho preso la ricetta, Paul Hollywood, consiglia di abbinarli anche a del bacon croccante: beh, ci sta una meraviglia!


Barrette alla frutta secca e cioccolato senza...tutto :)

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Vanno bene per i vegani.
Vanno bene per il celiaci.
Vanno bene per gli intolleranti al lattosio.
Vanno bene per chi non può mangiare uova.
Vanno bene per chi non ha voglia di cuocere nulla.
Vanno bene per gli sportivi.
Vanno bene per i bambini.
Ma soprattutto vanno bene per i golosi patentati ;)
Curiosi?
La ricetta, qui !

Babà al tè, gelato furbissimo alla menta e marmellata di datteri

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Non lo faccio mai.
E mi ero imposta di non farlo mai.
Mai guardare le ricette già arrivate all'MTChallenge del mese.
Non importa che sia un uovo fritto, un pezzo di carne poco fotogenico o un'insalata che non si mette in posa.
Qualunque sia la sfida c'è già stato, nell'ordine.
Chi l'ha fatto più bello.
Chi l'ha fatto più buono.
Ma soprattutto chi l'ha fotografato con una maestria tale da generare nella sottoscritta un unico desiderio: quello di cliccare su "cestina" per l'intera cartella di scatti appena realizzati.
Mai dire mai, e mai fu più vero.
Il piccolo babà, in sè, sarebbe pure carino.
Lo era nella mia mente.
Certo, prima di scoprire che forse, dico forse, ho messo un po' troppo impasto in ogni stampino.
Sarà che questa ricetta perfetta si è trovata particolarmente bene con il clima desertico.
Sarà che quella idea che mi era parsa geniale di spegnere per un'oretta l'aria condizionata in cucina ha fatto il resto.
Fatto sta che non ho trovato piccoli, graziosi babà lievitati con la loro cupoletta.
Ma piuttosto mongolfiere pronte a librarsi in aria.
E corri a cuocere, sperando che il battesimo del volo non avvenga dentro il forno.
Bagno, farcisco, decoro.
Magari "decoro"è una parola grossa, va'.
Lo guardo attraverso l'obiettivo della macchina fotografica.
Non trovo il suo profilo migliore.
Forse perchè non ce l'ha.
Un click  sulla pagina degli sfidanti.
Mannaggia a me.
Gli altri ce l'hanno, il profilo migliore.
Pazienza, perchè intanto non è buono.
E' buonissimo.
E quella domanda dell'augusto consorte che se ne è strafogati tre in un giorno solo farò finta di non averla sentita.
Ma perchè è bagnato?
Perdonalo, Antonietta :D


 Il babà ha voluto parlare arabo, in casa arabafelice, what else? ;)
Unendo alla pasticceria nostrana quello che è un sapore tipico di queste parti: ovvero il tè con la menta e qualche dattero a contorno.
E la menta in un gelato, così che i due sapori si fondano in qualcosa di più adatto al clima della terra che mi ospita.
E come si sarà capito partecipo all'MTChallenge di Maggio 


                                                               
BABA'
per circa 10 babà monoporzione
dalla ricetta de La Trappola Golosa


300 g di farina bio tipo 0
3 uova grandi
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
 mezzo cucchiaino di sale fino

per la bagna
un litro di acqua
300g di zucchero
tè nero in foglie

per il gelato furbissimo alla menta
250 g di panna fresca da montare
150 g di latte condensato zuccherato
4 cucchiai di sciroppo concentrato di menta
un cucchiaino di estratto di menta

marmellata di datteri per lucidare


Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. 
Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito.
Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. 
Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio.
In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto  una cucchiaiata alla volta facendo  assorbire bene  prima di aggiungere  la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di assorbire e trattenere la bagna. Quando inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante, senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è pronto.
Per poterlo sistemare agevolmente nello stampo preventivamente imburrato, staccare dalla massa dei pezzi di pasta schiacciandoli con pollice e indice, come volessimo strozzarli, ottenendo così 6 palline.
Una volta completato il giro, con l’indice  sigillare gli spazi tra una pallina e l’altra, coprire con un telo umido e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore, fino a triplicare di volume.
Per le monoporzioni come le mie mettere una piccola pallina di impasto nello stampino riempiendolo per metà e lasciar lievitare.
Accendere il forno  a 200, raggiunta la temperatura infornare, abbassare a 180 e cuocere per 20 minuti circa.
Dopo circa 10 minuti di cottura coprire con un foglio di alluminio, per evitare che la superficie scurisca.
A cottura ultimata lasciar intiepidire per 15 minuti e capovolgere il babà possibilmente in una ciotola larga e bassa.
Per la bagna: far bollire l'acqua con lo zucchero per 10 minuti. Spegnere il fuoco e mettere le foglie di tè, circa 2 cucchiaini colmi, in infusione per 5 minuti.
Passare attraverso un colino a maglie fitte.

Per il gelato furbissimo alla menta: Montare la panna ben ferma. In una ciotola a parte mescolare latte condensato, sciroppo ed estratto di menta. Mettere in un contenitore e poi in freezer una notte.

Irrorare i babà  con la bagna tiepida, e lasciarli nella ciotola rigirandoli ogni tanto in modo che la assorbano per bene finchè non avranno la consistenza di una spugna inzuppata.
Adagiare ogni babà nel piattino individuale, spennellarlo con pochissima marmellata di datteri e servirlo con il gelato e un dattero a decorare.

NOTE

- la ricetta sembra indaginosa ma basta organizzarsi con i tempi. Ho cotto e imbevuto i babà il giorno prima di servirli.

- l'impasto è stato realizzato in planetaria, e finito a mano.

- il gelato alla menta fa parte della categoria di gelati furbissimi che non ghiacciano mai, provare per credere ;)

- la marmellata di datteri è stata acquistata, essendo qui dove vivo molto comune.

Mousse leggera allo yogurt e limone, e...

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Una mousse leggerissima.
Una rivista che forse non conoscete.
Tutto qui ;)

Gelato al cocco, in tre ingredienti e senza gelatiera!

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O si ama o si odia.
Il cake design, ovvero l'arte di decorare le torte con pasta di zucchero.
Effettivamente se ne sono viste delle belle.
O delle brutte.
Ne ho ammirate di incantevoli, eteree, così delicate che parevano calate dal cielo direttamente dagli angeli.
E non solo belle, buonissime.
Poi ne ho avuto davanti altre.
Un pugno in un occhio fa meno male di un fiore che sembra una pianta carnivora.
Senza peraltro volerlo essere.
Colori a casaccio.
Per non parlare di quelle a tema.
Una linea sottile separa il divertente dal grottesco.
Ed il grottesco dal cattivo gusto.
Per carità, il senso dell'umorismo è cosa molto personale.
E bigotta non sono di certo.
Ma di fronte a decorazioni rappresentanti, scusatemi, piselloni con annessi e connessi sono rimasta sempre un po' interdetta.
E manco li facessero a dimensione naturale: sempre roba gigantesca, da scappare via a gambe levate.
Idem per la versione femminile della questione.
Pazienza.
Poi mi capita una notizia sotto mano.
Ad una delle pasticcerie più note di tutto il Paese.
E gliela realizzano, chissà con quante risate.
E' a forma di camion, e fin qui poco male.
Ma il camion è guidato da una donna, e ne trasporta tante altre sul retro.
Tutte sorridenti scappano dalla seconda torta.
Che è una macchina piena di poliziotti religiosi.
Mi è venuto da ridere.
A loro un po' meno.
Anzi, i poliziotti in questione si sono proprio arrabbiati.
E la pasticceria si trova costretta a licenziare il pasticcere.
E già che ci siamo pure l'impiegato che ha fotografato la peccaminosa creazione diffondone l'immagine.
Quando si dice un boccone amaro.
Ma la festa, che dite, l'avranno annullata? :D


No comment, come al solito :) e vi passo la ricetta di una roba che se la provate continuerete a prepararla ogni giorno per tutta l'estate: cremoso, morbido ma soprattutto buonissimo.
E in tre-ingredienti-tre.
Less is more anche nelle ricette, qualche volta ;)



QUICK COCONUT ICE CREAM
di David Lebovitz

500 ml di latte di cocco
320 ml di panna fresca da montare
120 g di zucchero, meglio ancora se di canna


Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino su fiamma medio bassa.
Girare per far sciogliere lo zucchero quindi appena raggiunto il bollore abbassare il fuoco e far sobollire per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Togliere dal fuoco e far raffreddare, quindi versare in un contenitore e mettere in freezer per diverse ore, meglio una notte.
Prima di servirlo, romperlo a pezzi e mettere i pezzi nel robot con le lame (stesso procedimento mostrato qui ) frullarlo rendendolo cremoso e servirlo subito.


 NOTE

- il gelato rimesso poi in freezer tornerà duro, per riaverlo morbido e cremoso andrà frullato di nuovo (se mai vi avanzasse :)

- una salsa al cioccolato come questa ci starà benissimo, oppure del cocco fresco in scaglie.

Gelato sempre più furbo, senza gelatiera (e con l'impensabile)

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Succede ogni volta.
Mai che si approfitti della preziosa, e sottovalutata, occasione di tacere.
Che si potrebbe sembrare improvvisamente più intelligenti.
Ed invece no.
Scatta la febbre da Mondiali di Calcio.
Dappertutto.
Ed in Arabia, credetemi, non solo il calcio è seguito.
Adorato.
Quello italiano, poi, non ne parliamo.
Non importa quanto possiamo giocare male.
Sembrare scarsi.
Far vergognare i connazionali.
Gli arabi diranno sempre che siamo bravi.
Perchè lo siamo da sempre.
E la nostra tradizione è unica.
Ringrazio ogni persona che ci fa un in bocca al lupo.
Gongolo un pochino solo dopo la partita con l'Inghilterra.
Perchè non capita sempre che un amico inglese ti abbia pungolato la sera prima.
E il pensiero di come la prenderà è già soddisfazione più che sufficiente.
Tacere, dicevo.
Impossibile.
Impossibile all'imam che ha appena lanciato una fatwa contro i Mondiali.
Dice, nell'ordine.
Che chi supporta il calcio si fa promotore di uno sport praticato da infedeli, per la maggior parte.
Chi gioca insegue frivolezze e mondanità.
Ed io che credevo il pallone.
Il tifo porta estremismi e rivalità, invece di promuovere l'amore tra i popoli.
Se proprio non si può evitare, almeno si supporti una squadra i cui giocatori professino la fede islamica.
Che pazienza.
Penso che rottura debba essere questo tizio dentro casa, mentre mi godo l'ennesima partita.
Perchè ai Mondiali non si guardano solo quelle dell'Italia: si guardano tutte.
Con buona pace dell'imam.
Già che siamo in tema, che qualcuno glielo spieghi cosa voglia dire.
Nel caso qualcuno dovesse definirlo un'immensa palla :)


Ricetta impensabile, incredibile, furba, pazza, come volete. Mangiata qualche settimana fa ad un barbecue super americano e da allora diventata una specie di ossessione finchè non l'avrò provata con tutte le bibite in circolazione.
Morbido e cremoso, non risulta assolutamente troppo dolce: ma gli americani, quante ne sanno :D



7UP ICE CREAM

una lattina di latte condensato da 397 grammi
3 lattine di SevenUp, oppure Fanta, o la bibita che volete, anche in versione light


Unire i due ingredienti in una ciotola e mescolare.


Far ghiacciare, quindi rompere in pezzi e frullare come mostrato qui.
In alternativa, se si possiede, si può usare una gelatiera.


NOTE

- potete variare il gusto cambiando bibita.

La piadina (che si convertì in shawarma)

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Dipende da che parte del mondo ci ospiti al momento.
Dipende dal tempo, che ultimamente non ho.
E non come prima che dicevo di non averne e poi ne trovavo sempre una riserva.
Dipende dal non saper fare miracoli.
E dal sapere che mai sarò in grado, ahimè, di nemmeno tentare.
Dipende da quella ricetta che si è vista e si vorrebbe tanto replicare.
Non so se la notte si possano fare piadine.
Ma nemmeno mi pare sia vietato da nessuna parte.
Quindi, nell'ordine, tra.
La fine della scuola.
Le rogne che ciò comporta.
I viaggi inaspettati.
Alunni indisciplinati.
Altri che già sai che vinceranno un Nobel, e me ne vanterò in vecchiaia.
Il ragazzo delle pulizie partito per una breve vacanza.
E la breve vacanza sta diventando lunga, dato che nessuno l'ha visto il giorno in cui si sarebbe dovuto presentare al lavoro di nuovo.
Amici che sono andati per sempre a vivere a talmente tante migliaia di chilometri di distanza che il solo sogno di rivederli ti fa svegliare con il jet lag.
Odiosi personaggi che invece ti restano troppo vicini, e non sai quanto resisterai prima di diventare maleducata esattamente come loro.
Il bianconiglio sempre in mente che tanto lo so, mi ci reincarnerò nella prossima vita.
Scrivo che non so nemmeno che ora sia.
E dal delirio che vien fuori so che ve ne siete già accorti.
Insomma, la piadina romagnola si è convertita.
E' diventata araba, e la casa per la shawarma perfetta.
Street food delle mie parti.
Che poi, le mie parti, dove sono?

La shawarma vera e propria viene avvolta nel tipico pane tipo pita locale: beh, la piada, strutto e tipo di lievito a parte, gli somiglia non poco: dentro pollo, una salsa buonissima e qualche verdura.
Un mare di sumak. E se proprio volete osare, due patatine fritte dentro, non a fianco, non ve le negherà nessuno. Tutto, follia compresa, per l'MTChallenge di questo mese.



PIADINA

500 g di farina 00
125 g di acqua
125 g di latte parzialmente scremato fresco
100 g di strutto (sostituito da me con ghee, burro chiarificato)
15 g di lievito per torte salate
10 g di sale fine
1 pizzico di bicarbonato di sodio
per il ripieno 
 pollo a striscioline
laban (tipico yogurt molto denso e acido)
succo di limone
sale
aceto rosso
tahine (pasta di sesamo)
aglio
olio
sumak (chicchi di melagrana essiccati e polverizzati)
fette di pomodoro
fette di cetriolo
 Fate scaldare al microonde il latte e l'acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. Lasciate ammorbidire lo strutto mezz'ora circa fuori dal frigorifero. 
Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All'interno mettete lo strutto a pezzetti con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l'acqua e il latte. 
La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po' dura. Mettete l'impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell'uso. La pasta ottenuta sarà circa 850 grammi, dividetela in 6 pezzi da 140 grammi circa e formate delle palline, lasciatele riposare almeno mezz'ora. 
Infarinate appena il tagliere e disponetevi una pallina d'impasto, schiacciatela con la punta delle dita, stendete la piadina con il mattarello girandola spesso in modo che rimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5 centimetri. Scaldate il testo o l'apposita teglia di terracotta, su un fornello a doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma. Se non avete nessuna di queste teglie utilizzate una padella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non dovrà essere troppo alta altrimenti la piadina si brucia fuori e rimane cruda all'interno, ma nemmeno troppo bassa. Potete fare una prova con un piccolo pezzetto di pasta per regolare la giusta temperatura. Cuocete pochi minuti per lato, controllate sempre alzando la piadina con una paletta. Disponete le piadine una sull'altra in modo che rimangano calde mentre le cuocete.
L'impasto può essere preparato con l'impastatrice, viene benissimo, basterà mettere tutti gli ingredienti assieme  e lavorarli con il gancio impastatore per 7/8 minuti fin quando il composto risulterà omogeneo.
Preparare il ripieno: mischiare 3 cucchiai di laban con il succo di mezzo limone, 2 cucchiai di aceto, sale, pepe e lo spicchio d'aglio tagliato in due.
Immergiamo la carne in questa marinata e la lasciamo riposare un'ora,dopodiche' passarla in padella con un po' d'olio per pochi minuti, finche' sara' cotta.
 Intanto che la carne si intiepidisce preparare la salsa mescolando 3 cucchiai di laban con un cucchiaino di tahine, il succo di mezzo limone e sale.
Spalmare sull piadina la salsa preparata, adagiarvi fette sottili di cetriolo e pomodoro spolverizzando con poco sale e abbondante sumak.
Adagiare il pollo a striscette sottili ed arrotolare stretto. Facoltativa l'aggiunta di patatine fritte al ripieno.
Arrotolare e mangiare rigorosamente con le mani!
NOTE
- lo strutto dalle mie parti non si trova, ma il ghee lavora egregiamente al suo posto.
- l'agnello può essere usato al posto del pollo.
 

Gelato furbissimo al caffè, che non ghiaccia mai (senza gelatiera)

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Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Quindi io non posso di sicuro.
Mea culpa, in effetti, è un po' che dovrei farlo.
Pietà.
E' che non ce la faccio.
Non ce la faccio a rispondere a tutti, proprio tutti, i commenti che ricevo.
A quelli con una domanda, una richiesta di chiarimento, si.
A quelli con i complimenti rispondo con un sorriso.
E temo che no, il vostro computer non ve lo trasmetta.
Le email, ecco, quelle cerco di evaderle tutte.
Magari non a tempo di record ma una risposta prima o poi arriva.
Ma anche io leggo.
Anche io non capisco.
Anche io sono curiosa.
E quella domanda ad una blogger very, very important l'ho fatta una volta.
Zero.
Una seconda.
Meno di zero.
Siccome sono ottusa, o meglio scema, una terza.
Siccome nella vita passata sono stata una zanzara, una quarta, stavolta via email.
Assodato: a me non risponde.
Ho ancora tutti i capelli in testa.
E non mi sono stracciata le vesti.
Poi provo una ricetta di Nigella Lawson.
Qualcosa, al primo tentativo, non mi torna.
Il gelato non monta come nel video e nel libro.
Le scrivo.
Udite udite, la signora rispose.
Lo so, eh, che non è lei ma il suo ufficio stampa.
Ma mi hanno dato il consiglio giusto.
Che rigiro a voi sotto.
E non intendo quello che per essere veramente regali bisogna prima essere normali ;)

Ricetta assolutamente sublime, da realizzare con un'accortezza come consigliatomi direttamente dalla signora Lawson (o chi per lei ;) : va utilizzata la "double cream" ovvero panna ad alto contenuto di grassi (dal 48% in su). Se non siete sicuri della vostra, montatela a parte da sola e poi unite il resto degli ingredienti finendo di frullare ad alta velocità.
Su, che anche quest'anno la gelatiera potete non comprarla ;)



ONE-STEP NO-CHURN COFFEE ICE CREAM
da Nigellissima di Nigella Lawson


300 ml di panna liquida fresca (ad alto contenuto di grassi)
175 g di latte condensato zuccherato
2 cucchiai di polvere di caffè espresso solubile istantaneo
2 cucchiai di liquore al caffè



Unire tutti gli ingredienti in una ciotola e frullare ad alta velocità con le fruste elettriche finchè il tutto risulterà montato e color caffelatte.


Versare in un contenitore e mettere una notte in freezer.


NOTE 

- il liquore funziona qui esattamente come nel gelato furbissimo alla vanigliaimpendendo al gelato di diventare pietra, insieme all'alto contenuto di zucchero del latte condensato.

- se non avete la polvere di caffè espresso potete usare del normale caffè solubile, purchè in polvere e non in granuli.




Insalata da Tiffany: perchè #questoepiubello!

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Stavolta una sorpresa non è.
O meglio non dovrebbe esserlo se si lesse bene tra le righe la prima volta.
Una collana, non un libro e basta
E quindi, signore e signori, è con un certo orgoglio che la community dell'MTChallenge presenta il nuovo libro: Insalata da Tiffany.
L'argomento, manco a dirlo, le insalate come non le avete mai viste! 
Quarantuno ricette di "insalate da Tiffany", ossia le insalate pensate non come contorni o piatti veloci, ma come vere e proprie protagoniste delle nostre tavole, secondo la moda inaugurata da Escoffier &Co al tempo della nascita dell'alta ristorazione. 
Seguono poi 53 "pezzi facili", vale a dire insalate nel senso più classico del termine. 
Le prime sono tutte ambientate nella Belle Epoque, con pezzi d'epoca originali e preziosissimi, le seconde hanno una grafica assolutamente contemporanea. 
In mezzo, i condimenti: emusioni stabili e instabili, aceti, olii, sali aromatizzati, citronette, vinaigrette, maionesi e tutto quanto serve per condire l'insalata in modo da renderla originale e sempre diversa.
E poi, c'è il "solito" tutto il resto: il c'era una volta, con la parte storica, e la parte più tecnica, con le attrezzaure, i consìigli, il come si fa.
Per questo giro le foto sono di Paolo Picciotto ed i disegni di Mai Esteve.
C'è bisogno di spiegarlo, quindi, perchè #questoepiubello  ?

Ed oltre che bello, come il suo predecessore è altrettanto buono:

Acquistando una copia di Insalata da Tiffany, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri (link: http://www.piazzadeimestieri.it/), un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della  realtà, derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.






Potrete acquistare le copie di Insalata da Tiffany suAmazon, IBS e sul sito della casa editrice Sagep.
Un regalo di Natale in anticipo? Anche.
Ma per fare una buona azione non c'è sempre bisogno di un motivo ;)

Gelato furbissimo al limone, senza gelatiera

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E' sempre estate, no?
Estate anche se in Italia fa freddo.
Estate anche se le vacanze sono state più movimentate di sempre.
Estate se devi andare a trovare invece che gli amici, un sacco di dottori.
Estate se ad ogni singolo viaggio ti perdono i bagagli, tutti,  battendo ogni record nel settore sfiga.
Che il settore disservizi è già in overbooking.
Estate se al check-in ti dicono che il tuo biglietto è, inspiegabilmente, cancellato.
Quello dell'augusto consorte, pure.
Quando si dice nella buona e nella cattiva sorte.
E nel caso ogni tanto mi scordi che è toscano me l'ha ricordato il numero e genere di improperi che è stato capace di generare nel giro di un secondo.
Estate i gelati che non ho mangiato.
Estate le persone che non ho visto.
Estate il sole a Londra,  la pioggia a Roma e la tempesta ad Istanbul.
Estate quella telefonata ad una amica che in realtà è un topo, e solo lei si riconoscerà.
Estate anche quella telefonata che non sono riuscita a fare, e tanto lo so che non mi si crede quando dico che il tempo vola via mio malgrado.
Estate le novità che ho letto nell' email, ed a cui spero ci sarà risposta.
Estate un vestito nuovo che mia mamma avrebbe assolutamente dovuto poter vedere.
Estate una decina abbondante di chili di formaggi, a ricordarmi che se si gioca all'emigrante bisogna farlo bene.
Estate una felicissima sera.
Estate quello che è appena finito.
Estate quello che ho visto appena cominciare.
E per cui spero miriadi di belle stagioni :)



Nessuno badi al delirio qui sopra, che come tale è comprensibile solo al pazzo che lo scrive e i pochi che attorno tentano di curarlo :D e buttatevi sul gelato al limone più buono del mondo: giuro che non esagero! PIù facile di così non si può, riesce sempre e tutto ciò di cui avete bisogno è un robot da cucina.
La ricetta è già apparsa sul blog dello Starbooks quando si testava il libro da cui è tratta: da allora è stato replicato senza sosta.
Vi va di scoprire perchè? ;)




SUPER LEMON ICE CREAM
per circa un litro di gelato
da The Perfect Scoop di David Lebovitz 

la buccia grattugiata di due limoni bio
100 g di zucchero
125 ml di succo di limone appena spremuto
500 ml di panna fresca da montare
un pizzico di sale


Versare lo zucchero in un robot da cucina insieme alla buccia di limone grattugiata. 
Far andare le lame finchè la buccia risulterà molto fine.
Aggiungere quindi il succo di limone e azionare per circa un minuto, facendo sciogliere lo zucchero.
Aggiungere la panna ed il sale, quindi far girare le lame per circa un minuto e mezzo, due, finchè il composto risulterà cremoso perchè la panna comincerà a montare.
Far raffreddare in frigo, quindi mettere in gelatiera oppure mettere in freezer, avendo cura di girare ogni mezz'ora circa per mantenere il gelato cremoso.

NOTE

- se il vostro robot non è abbastanza capiente rischiate di fare un pasticcio perchè montando uscirà inevitabilmente dal coperchio :) meglio lavorare in due volte, se non siete sicuri che ci stia tutto.

Tre ricette furbissime (ed una magica)

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Se siete curiosi di cucinare il pollo in modo nuovo.
In modo sano.
In modo gustoso.
Furbo, manco a dirlo
Magico, addirittura.
Allora non fatevi scappare A Tavola di Settembre.
Tre ricette a firma della sottoscritta.
Tutte arabafelicestyle.
#semprenelcasocenesiauno
:)

Frullato di banana, fragole ed arancia, e l'ingrediente segreto!

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Lo sapevo.
Solo banalissima questione di tempo.
Un conto alla rovescia.
Verso l'angoscia.
Lei, l'ormai mitica signora della carta igienica.
Non paga di avermi dato spunti infiniti, e sappiate che molti vi sono stati celati.
Perchè ancora devo riprendermi :D
Ha fatto il grande passo.
Sia chiaro che non l'ho incoraggiata, anzi.
Il terrore che si potesse presentare ad una delle mie lezioni in palestra mi ha accompagnato per forse due anni.
E ultimamente mitigato, visto che mi vedevo ormai fuori pericolo.
Ma ormai esaurite le visite ai supermercati e la caccia al tesoro che le ha accompagnate la noia deve aver avuto il sopravvento.
La voce stridula copre la musica di sottofondo, e credetemi che è piuttosto alta.
La lezione è in inglese, lei non lo capisce.
Ma dà per scontato che tradurrò tutto.
Forse, eh, che ogni tanto devo anche respirare.
Inspiro, già che ci sono.
E mi avvicino col questionario che ogni persona voglia partecipare ai miei corsi deve riempire.
E' in inglese, aiuto a compilarlo.
Domande di routine.
Età, salute generale.
La mia ultima speranza.
Niente da fare: sta benissimo.
Dolori al petto: nessuno, risponde.
Ci ripensa.
Ah no, qualche volta ne ho.
Dio esiste ed è corso in mio soccorso.
Sto per quindi sconsigliarle l'attività se non vede prima un medico per questo problema.
Mi ride in faccia.
Macchè. Si risolve subito.
Insisto.
Non è prudente.
Ma no, che dici. Basta che faccio un rutto e mi passa subito!
Sono una statua di sale.
Voglio sparire.
Volatilizzarmi.
E voi pensatemi.
Vivrò in apnea.
Che tanto lo so, che è solo l'inizio :)


Di nuovo, respiro. Beh, forse non troppo vicino alla signora :D e vi esorto a provare subito questo frullato sorprendente: tanta frutta e verdura insieme, ma giuro che gli spinaci non li sentirete per nulla.
Un ottimo modo per mangiare qualcosa di...verde, camuffandolo un po'. Piace a tutti, compresi tutti i bambini a cui l'ho offerto: dite loro che è il frullato di Hulk The Incredible !


per due bicchieri

una banana matura
due arance
un grosso mazzetto di spinaci baby
una quindicina di fragole


Sbucciare la frutta fredda di frigo,  pulire spinaci e fragole e versare tutto nel frullatore finchè avrà una consistenza cremosa.
Servire subito.

Teglia di verdure al forno (con ingrediente segreto ;)

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Lo capisco, che è un mezzo rivoluzionario.
Gli ho resistito per un sacco di tempo, in realtà.
Non mi avrà mai.
Mai dire mai.
E quindi ormai qualche tempo fa è nata la pagina relativa a questo blog con annesso profilo.
Ma non ero preparata.
Credevo che l'umanità variegata che incontro ogni giorno, sommata a quella che mi scrive email deliranti fosse tutto.
Macchè.
Non so se sia la maggior immediatezza.
O che accidenti altro.
Ma il numero di persone quantomeno bizzarre che si annidano dietro ciò che si chiama messaggio privato o commento al post ha fatto seriamente rivalutare alla sottoscritta le sue convizioni sul genere umano.
Dunque, tutti vogliono essere amici di tutti.
Pure miei.
Non importa se non si sa chi tu sia.
Fai numero e questo basta.
Fa figo, si vede.
E soprattutto deve far figo per un uomo avere mille donne nella lista.
Manco si facesse a gara per una specie di harem virtuale, che è tale sono nella fantasia.
Chiedere il perchè di una richiesta di amicizia, uno sgarbo da non commettere.
Già, perchè presentarsi motu proprio viene difficile proprio a tanti.
Ma il beneficio del dubbio si dà a tutti.
Potrebbero essere lettori del blog.
Macchè.
Ne ho sentite diverse, ormai.
Mi piace la tua foto.
Bene. Quindi chiedi di essere amico a chiunque passi per strada ed abbia un viso che ti ispira?
Appari tra le persone che potrei conoscere.
Appunto, potresti. Vatti a ripassare il significato del condizionale.
Ho cliccato per errore sul tuo nome ma ora vorrei che mi accettassi comunque.
No comment.
Forse sono antica inside.
E non ce la posso fare.
Non nomino nemmeno i complimenti volgari.
Le proposte oscene.
E persino foto di parti intime maschili che, ok, se mi dovessi leggere sappi che non erano nemmeno così impressionanti ;)
Fino al tizio che mi ha detto che Facebook è così per forza.
Perchè lo ha detto pure Marc Zuckerber che serve per conoscere le ragazze.
Ah si?
Ma si, nel film.
E voi capite, che se l'ha detto un film c'è solo da alzare le mani ;)



Non so voi, ma se c'è un pensiero che spesso mi lambicca il cervello è trovare un contorno che non sia la solita insalata ma non troppo pesante da risultare quasi un'altra portata.
Beh, eccolo: le verdure cotte in questo modo e condite con l'aceto prendono un sapore davvero unico.
Ne metto un pochino di più di quanto indicato, nessuno lo percepisce come tale ma tutti vi chiederanno che diavolo abbiate usato per fare delle verdure così buone.
Pure leggero, semplice e realizzabile in anticipo.
Serve altro per convincervi? ;)



PAN-ROASTED VEGETABLES
per 6-8 persone

una melanzana abbastanza grossa
2 cipolle rosse medie
2 zucchine medie
un peperone rosso
un peperone giallo
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
qualche rametto di timo
4 grossi pomodori maturi
2 spicchi d'aglio
circa 3 cucchiai di aceto di vino rosso
una manciata di foglie di basilico
sale, pepe


Tagliare la melanzana a cubetti di 2cm di lato, le cipolle a spicchi, le zucchine a fette diagonali di circa 1.5 cm, i peperoni a falde di circa 4 cm. Spellare i pomodori e tagliarli in quattro.
Mettere melanzane, cipolle, zucchine e peperoni in una teglia da forno che li contenga in un solo strato.
Aggiungere l'olio e girare molto bene. Aggiungere il timo, sale e pepe, girare ancora quindi infornare in forno preriscaldato a 220 gradi per circa 30 minuti, girandoli una sola volta a metà cottura.
Passati i 30 minuti aggiungere i pomodori, l'aglio tritato finemente e rimettere in forno per altri 10-15 minuti, finchè tutte le verdure risulteranno tenere.
Tirare fuori dal forno, aggiustare di sale e pepe e aggiungere anche l'aceto.
Servire caldo o freddo, con del basilico fresco a guarnire.

NOTE

- l'aceto dà un gusto unico alla preparazione. La faccio spesso e ne metto anche un pochino di più di quanto indicato.

- la preparazione può essere realizzata con un giorno di anticipo. Scaldare se si vuole ma di solito lo servo freddo.

Tartufo cremoso al cioccolato bianco, crème fraiche e sciroppo all'arancia (più il resto :D

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Se fosse possibile replicare la ricetta di uno chef stellato.
Se fosse possibile replicarla e, si, farla venire bene.
Se fosse possibile quindi sentirsi per dieci secondi uno chef stellato.
Beh, lo è.
La prova, leggetela qui!


Concorsi a base di Like? NO GRAZIE!

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Oggi, 15 settembre 2014, è stata organizzata una protesta contro quei concorsi in cui i vincitori non sono scelti da una giuria, ma sono decretati dai "Mi piace".
Se aderisci alla protesta, condividi questo post e, se hai un blog, pubblicane il testo anche lì.
Perché siamo contrari ai concorsi a base di LIKE?
- perché non premiano la bravura e la competenza;
- perché rappresentano per eccellenza l’anti-meritocrazia;
- perché sono la versione facebookiana delle lobby, del nepotismo, delle baronie;
- perché danneggiano anche l'azienda che vi si affida (che finisce per fare spam e non pubblicità).
Molto meglio una sana e golosa competizione a suon di mestoli, pentole e assaggi visivi, ma soprattutto… che vinca il migliore!

Diciamolo che non se ne può più.
Elemosinare pseudo voti per pseudo concorsi mi fa venire in mente solo una cosa.
Una pseudo bravura.
La gara a chi fa cliccare più gente è penosa, a dirne poco.
E quindi, facciamola finita.
Con un grazie infinito a Teresa De Masi per averlo finalmente detto a gran voce ed avermi coinvolta.

Panna cotta con caramello all'arancia e crumble di riso e mandorle

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Quando si dice andarsele a cercare.
Lei, britannica ed iraniana.
Non soddisfatta di trovarsi momentaneamente in Iran, Paese noto per i suoi mille divieti e restrizioni.
Specialmente per le donne.
Ovvio, che si sa che siamo piuttosto difficili da gestire.
Non soddisfatta del divieto assoluto per le donne di andare allo stadio.
No, il calcio non si può guardare.
O chissà se è più disdicevole stare seduta in tribuna o rifarti gli occhi su atletici giovanotti.
O tifare per una parte invece che per l'altra.
O gioire ed inveire, a seconda del risultato.
E lei che fa?
Allo stadio ci si intrufola lo stesso.
Diamole atto che la partita oggi non è di calcio.
Pallavolo maschile.
Iran-Italia.
In realtà ce l'avrebbe quasi fatta.
E' seduta.
Pronta.
Nessuno fa poi troppo caso a lei.
Ebbene, non contenta di non essere stata notata.
Non soddisfatta che la sua bravata sia andata, più o meno, a buon fine.
Che fa, la nostra eroina?
Srotola uno striscione gigantesco per protestare contro l'assurdo divieto per le donne di andare allo stadio.
La arrestano, figuriamoci.
E la rilasciano dopo poco, d'altronde mica solo a me evidentemente sembra una mezza sciocchezza.
Beh, forse non a tutti.
La arrestano di nuovo.
E lei è in galera da Giugno.
Tenuta in isolamento.
Per oltre un mese non ha potuto nemmeno vedere un avvocato.
Ah, e ancora manca un'accusa formale.
Essere coraggiosi è ancora reato, da qualche parte.
Aiutarla?
Assaltare il carcere  potrebbe non essere fruttuoso.
Ma firmare la petizione per il suo rilascio, forse si ;)


Sempre e per sempre no comment :) e invece mi spreco in commenti per questa panna cotta, dolce che non facevo da tantissimo perchè mi aveva un po' stufato...ebbene, questo particolarissimo caramello all'arancia è qualcosa da doversi legare, per non finirlo a cucchiaiate, e il crumble, non parliamone.
Ormai lo farò sempre così, friabile, buonissimo e profumato come poche volte l'ho assaggiato.
Vi prego, provate: e la panna cotta non sarà più la solita ;)




PANNA COTTA CON CARAMELLO ALL'ARANCIA E CRUMBLE DI RISO E MANDORLE
di Luca Montersino, leggermente rivisitata da me
per 4 porzioni

400 ml di panna liquida fresca
75 ml di latte intero fresco
75 g di zucchero semolato
6 grammi di colla di pesce ( 3 fogli della Paneangeli)
estratto di vaniglia

per il caramello all'arancia

125 g di zucchero semolato
55 ml di acqua
85 ml di succo di arancia appena spremuto

per il crumble 

75 g di farina di riso
75 g di farina di mandorle
75 g di zucchero a velo
75 g di burro
un pizzico di sale
un po' di cannella a piacere

Preparare il crumble: versare farina di riso, di mandorle, zucchero a velo, sale e cannella in un ciotola. Unire il burro freddo a pezzetti e lavorare il composto con le mani strofinando con le dita. Pian piano il burro intride le polveri amalgamandosi in un composto sbricioloso.
Versarlo in una teglia coperta da carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per 12-15 minuti (17 nel mio forno).
Tirar fuori e lasciare raffreddare.
Preparare la panna cotta: mettere la gelatina in ammollo in acqua fredda per dieci minuti. Versare panna e latte in un pentolino e scaldare fino all'ebollizione, togliere dal fuoco ed unire lo zucchero e la vaniglia girando bene. Unire quindi la gelatina strizzata e girare per farla sciogliere. Lasciar raffreddare dieci minuti a temperatura e versare nei bicchierini.
Preparare il caramello: versare zucchero ed acqua in un pentolino a fondo spesso e porre su fuoco medio/basso. Far sciogliere fino ad ottenere un caramello chiaro (attenzione, più scurisce più diventa amaro!) ed unire quindi il succo di arancia scaldato a parte. Far bollire il composto circa tre/quattro minuti e togliere dal fuoco.
Assemblare il dolce: versare qualche cucchiaiata di caramello sui bicchierini di panna cotta e porre in frigo a rassodare per alcune ore.
Solo prima di servire unire il crumble.

NOTE

- è meglio se viene realizzato il giorno prima e fatto riposare in frigo. Coprire ogni bicchiere con della pellicola per alimenti.

- anche il crumble si può realizzare il giorno prima. Farlo raffreddare e tenerlo al riparo dall'umidità.

Dolce di riso al latte condensato e frutta

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Avete presente la sensazione di sgomento che prende nel realizzare che no, non c'è più tempo.
Che ho sbagliato a guardare il calendario.
Che ho preso una cantonata.
Forse, che mi sono solo rimbecillita.
Ma questo è processo inevitabile e senza rimedio :)
Quindi con l'acqua all gola pubblico di corsa il mio contributo per l'MTChallenge di Settembre, chiedendo umilmente scusa ad Acquaviva per aver...cialtronato con il suo bellissimo riso :)






Allora, questa cialtronata è di un buono, ma di un buono che ha stupito parecchio: l'augusto consorte ne ha fatti fuori tre con la scusa che gli ricordano qualcosa che mangiava da bambino...facilissimo, buonissimo, assolutamente non troppo dolce. Ottimo per una merenda moooolto nutriente, provate? ;)


                            DOLCE DI RISO AL LATTE CONDENSATO E FRUTTA
per circa 6 porzioni abbondanti

200 g di riso a chicco corto
acqua sufficiente a coprirlo
una lattina di latte condensato da 397 g
frutta fresca a piacere, qui mango


Per la cottura del riso ho seguito le indicazioni di Acquaviva: sciacquarlo e lasciarlo riposare immerso in acqua fredda per mezz'ora. Scolarlo nuovamente quindi metterlo in una pentola a fondo spesso con acqua sufficiente a superarne il livello di due/tre centimetri.
Cuocere su fuoco medio finchè prende il bollore quindi coprire con un coperchio e lasciar cuocere per circa dieci minuti, abbassando la fiamma.
Spegnere e lasciar riposare coperto altri dieci minuti, quindi togliere il coperchio ed unire subito il latte condensato girando bene. Cuocere su fuoco basso mescolando spesso per circa 20 minuti.
Versare il dolce negli stampini scelti o in coppette individuali e far raffreddare prima a temperatura ambiente poi in frigo.
Servire con frutta fresca a piacere.

NOTE

-il dolce è più buono se realizzato con un giorno di anticipo.

- se preferite cuocere il riso come siete abituati ricordate che deve risultare cotto e morbido ma non sfatto.




La Pavlova...di cui sono fatti i sogni

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This is the Pavlova my dreams are made of.
Così dice Jamie Oliver: la pavlova di cui sono fatti i suoi sogni.
I miei, pure.
Per i vostri, non so.
Ma vi invito ad accertarvene qui ;)

Magnificient Marshmallows

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Magnificient.
In italiano sarebbe l'equivalente di ottimo, perfetto, stupendo.
Eccellente, megnifico, eccezionale.
Possiamo azzardare fino a sontuoso.
Beh, con un nome simile, non morite dalla voglia di scoprire subito come si facciano?
Indicazioni, trucchi e ricetta qui !
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